A giudicare dalla prime reazioni dall’interno dello stesso centro destra è possibile che la minacciosa promessa di Silvio Berlusconi di fare un nuovo condono edilizio non abbia esito.
Ma un danno la stessa promessa l’ha già fatto. Nel nostro paese è dimostrato come basti un annuncio per provocare effetti disastrosi e irrecuperabili.
Nel grafico elaborato alla fine del primo mandato dell’Amministrazione Rutelli si legge chiaramente come bastò il semplice annuncio (marzo 1994) della intenzione di approvare un nuovo condono edilizio, il secondo dopo quello del 1985, per far riprendere a Roma la catena terribile del nuovo abusivismo che nei mesi seguenti raggiunse un picco. Abusi non secondari quelli denunciati in base all’art. 7 del condono Craxi – Nicolazzi (1985) e riportati nel grafico: costruzione di nuovi edifici o parti di edifici costruiti senza licenza o in difformità. Sono gli abusi che fanno più male al territorio, abusi che sono un insulto alle persone e agli imprenditori onesti che costruiscono secondo le regole e pagando le tasse. Abusi che provocano un danno enorme alle amministrazioni pubbliche: le opere di urbanizzazione e i servizi che i residenti pretenderanno una volta insediati costeranno dieci volte quello che i Comuni riceveranno dal pagamento della sanatoria. Basta la promessa a scatenare nuovi appetiti e disprezzo delle regole. La promessa forse produce qualche voto in più per chi la fa, ma provoca un danno certo all’ambiente, alla città, alle casse pubbliche.
Dunque la sortita di Berlusconi deve far riflettere. Non è la solita coazione a ripetere. E’ una nuova ulteriore manifestazione del disprezzo del bene comune che già tanti danni ha fatto in passato.
per il Consiglio Direttivo dell’INU Lazio:
Paola Carobbi, Paolo Colarossi, Domenico Cecchini, Lucia Fonti, Daniele Iacovone, Carmen Mariano, Gianpaolo Messina, Daniel Modigliani, Simone Ombuen, Anna Laura Palazzo, Roberto Pallottini, Irene Poli, Chiara Ravagnan, Patrizia Ricci, Claudio Rosi, Nico Savarese, Michele Talia, Marco Tamburini.