Le notizie della settimana (dal 1 al 7 febbraio 2010)
a cura di Simone Ombuen e Alessandra Cazzola
ERP: premi di cubatura a Roma
di Giulia del Re
Cessione di diritti edificatori, a Roma, in cambio dell’esproprio tradizionale, per acquistare aree da destinare alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica (Erp).
Il Campidoglio avvia l’iter procedimentale di 29 piani di zona (aree 167) per la realizzazione di 9.150 alloggi a canone concordato per un totale di 2,7 milioni di metri cubi complessivi. Il Consiglio Comunale ha approvato tre Delibere che danno l’ok alle varianti urbanistiche dei 29 piani di zona residui del piano regolatore capitolino in base al II Peep (Piano per l’edilizia economica e popolare).
Ora, per la conclusione dell’iter burocratico, il Campidoglio dovrà approvare la convenzione integrativa e la delibera di assegnazione della realizzazione degli alloggi alle varie cooperative e imprese della graduatoria già formulata dalla Regione Lazio. […]
Tra le novità stabilite dal Consiglio Comunale in materia di piani di zona, la densificazione delle aree che consentirà di aumentare il numero di alloggi da realizzare e l’esproprio tramite cessione di diritti edificatori (+ 30% sulla stessa area). […] In questo modo, i piani di zona saranno densificati e, rispetto ai 6.300 appartamenti che dovevano essere realizzati in base ai finanziamenti regionali, ne saranno costruiti circa 9.150. […]
Nelle aree, gli edifici realizzati saranno per la maggior parte alloggi Erp da affittare o vendere a canone concordato. Una quota (tra il 5 e il 10%) di nuovi appartamenti sarà destinata all’edilizia popolare. Il meccanismo della cessione di diritti edificatori consentirà all’amministrazione comunale di risparmiare circa 200 milioni di euro necessari all’esproprio delle aree 167. […]
Con le delibere di attivazione dei piani di zona è stato approvato un emendamento che, grazie al risparmio derivante dagli espropri, destinerà – nel triennio 2010-2012 – 30.000 milioni di euro per la realizzazione di servizi e infrastrutture nei quadranti di Roma interessati dalle 167. […]
da Edilizia e Territorio n. 3 – 2010
Prg, il Tar boccia i premi di cubatura per gli espropri
NON c’ è pace per il Piano regolatore di Roma. Ieri il Tar ha infatti annullato, perché prive di copertura legislativa, due norme tecniche di attuazione al Prg licenziato da Veltroni nel 2008: quella relativa alla cosiddetta “perequazione” (ovvero lo strumento urbanistico per il quale, a fronte della cessione gratuita di terreni privati per opere pubbliche o per la realizzazione di opere di urbanizzazione, il Comune concede ai privati stessi il diritto a costruire altrove con degli incentivi volumetrici) e l’ altra relativa al contributo straordinario, richiesto ai costruttori per l’ incremento di valore delle loro aree derivante dalle trasformazioni urbanistiche. Non è la prima volta che il Tar accoglie il ricorso dei privati, nel caso specifico il proprietario di un terreno. Contestato in vari punti, il Prg è infine uscito sempre indenne grazie al giudizio di secondo grado. In allarme il Campidoglio. «L’ annullamento dello strumento della perequazione appare un regalo straordinario alla proprietà fondiaria e avrà un impatto molto pesante nell’ ambito dell’ attuazione del Piano regolatore», denuncia l’ assessore all’ Urbanistica Marco Corsini, che annuncia appello al Consiglio di Stato «perché c’ è bisogno di certezze e univocità dei tempi se vogliamo far partire il rilancio dell’ urbanistica in questa città». Preoccupato l’ ex assessore Roberto Morassut, che di quel piano fu l’ ideatore: «Così viene messo in discussione l’ interesse pubblico, che uno dei motori del Prg, e gli interventi nelle aree più degradate». E a chi gli fa notare che forse la responsabilità di tali rischi potrebbe essere sua, Morassut replica: «La perequazione è uno strumento indispensabile per un’ urbanistica moderna, usata in moltissimi comuni italiani. Il problema sta in una norma del 1942 che la prevede solo nello stesso ambito di lottizzazione, mentre noi l’ abbiamo applicata anche fuori».
da La Repubblica – 5.2.2010
Roma. Il Consiglio comunale approva il “Piano del Colore”
Il Consiglio Comunale di Roma ha approvato oggi la delibera di indirizzo per il “Piano del colore” per la città storica. “Si tratta di un atto importante – spiegano in una nota i promotori, firmatari e relatori della delibera, Lavinia Mennuni, consigliere comunale e già assessore all’urbanistica del secondo municipio, e Dino Gasperini, delegato del sindaco per il Centro storico – che prevede l’applicazione di agevolazioni per coloro che tinteggeranno le facciate e i tetti dei palazzi attenendosi al Piano colore. Il Piano sarà esteso a tutta l’area del centro storico e della città storica della Capitale, prevedendo l’esenzione fino all’80% del canone per l’occupazione per il suolo pubblico necessaria per il restauro delle facciate, purché l’intervento si concluda entro nove mesi dal rilascio dell’autorizzazione. Si tratta di un grande incentivo all’imprenditoria contestualmente all’attenzione per il decoro urbano”. Verrà inoltre istituita, prosegue la nota, una commissione per l’adozione di uno specifico piano di tutela dell’immagine per la città storica, fissando una serie di parametri e consentendo di applicare il colore corretto utilizzando una specifica tavolozza cromatica che agevolerà la scelta scongiurando il rischio di incorrere in errori. Per poter inoltre fruire dell’esenzione dal pagamento del canone sulla pubblicità apposta sui ponteggi, la durata degli annunci promozionali non dovrà essere superiore a otto mesi dalla data del rilascio della concessione di occupazione di suolo pubblico. Previsti inoltre sgravi fino all’80% anche per gli stabili pubblici e privati deturpati da writers e da scritte vandaliche purché, nel rifacimento della facciata, vengano utilizzati materiali resistenti alle scritte. La durata degli sgravi sarà di diciotto mesi dalla data dell’approvazione del Piano del colore.
Agi – 1.2.2010
Roma. Olimpiadi 2020, per Zingaretti la sfida parte dall’urbanistica
“La costituzione del comitato promotore Roma 2020 ed il clima di condivisione che sta maturando attorno alle Olimpiadi consentono di svolgere al meglio il lavoro per giungere all’assegnazione dei Giochi. Un obiettivo che vedrà il sostegno convinto ed attivo della Provincia di Roma”. A parlare è Nicola Zingaretti, con un intervento su Il Messaggero. Il presidente della Provincia di Roma, poi, richiama l’attenzione su tre questioni “che ritengo molto importanti”. La prima. “La sinergia tra eventi e progettualità – si legge – A mio parere le Olimpiadi saranno una occasione per Roma solo se ricomprese in un progetto di cambiamento che mira a dare qualità e sostenibilità allo sviluppo e a rendere l’area vasta di Roma un sistema metropolitano strutturato su un nuovo assetto dei poteri. Per questi motivi il Comune, la Provincia e la Regione debbono costruire un’agenda politica che affronti, insieme alle Olimpiadi, le questioni dell’area metropolitana e del suo sviluppo”. Il secondo punto del suo intervento riguarda “il rapporto tra Olimpiadi ed urbanistica. Oggi, nel progettare le Olimpiadi del 2020, dovremmo compiere una scelta importante: indirizzare lo sviluppo urbanistico verso la dimensione metropolitana. La proposta del Comitato olimpico dovrebbe prevedere, insieme al rilancio del Foro Italico, di valorizzare con forza come secondo polo sportivo l’area di Tor Vergata”. “L’impatto del progetto olimpico sul territorio” è invece il terzo. “Occorre proporre un progetto non solo rispondente ai criteri del Cio – spiega Zingaretti – ma anche condiviso anche dalla città. Il rispetto dei vincoli, il funzionamento della mobilità e la rifunzionalizzazione post olimpica del patrimonio edilizio sono tre elementi su cui si gioca la validità e la condivisione della proposta”. Per chiudere il presidente della Provincia si augura “che da questa straordinaria avventura dei giochi olimpici si affermi l’ambizione di una grande modernizzazione della città facendo una buona urbanistica”.
Dire – 1.2.2010